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mercoledì 22 gennaio 2014

Un mercoledì di rime sparse

Rubrica settimanale di poesia e fotografia

Questa rubrica è dedicata alla pubblicazione, una volta alla settimana e sempre di mercoledì, di una poesia accompagnata da una fotografia o da un disegno/illustrazione, di autori conosciuti e sconosciuti,affermati ed emergenti. La pubblicazione sarà a mia discrezione ma vi chiedo,se avete qualcosa da propormi,di scrivermi,contattarmi,commentare i posti,aprire discussioni e dibattiti,non aspetto altro che ricevere commenti,critiche,suggerimenti,trarre ispirazione dalle vostre idee.

Buona lettura!


Oggi pubblico una poesia di Andrea Zanzotto,accompagnata da uno scatto di Alessandra Olianas.
Il paesaggio e i suoi personaggi,come recita il titolo della poesia,paesaggio che per tutta la vita del poeta è sempre il medesimo e amato fin dall'infanzia,sono i protagonisti di questo primo appuntamento con la rubrica,un paesaggio che si manifesta come evento,accadimento, e che si lega indissolubilmente alle condizioni psico-fisiche dell'uomo,alla sua interiorità; paesaggio nel quale,con l'industrializzazione e l'urbanizzazione "resta quasi dovunque sfregiato il volto antico delle città e le campagne vengono infiltrate da una specie di sfilacciato tessuto urbano,proliferante di costruzioni amorfe,come quelle villette-benessere che,se saziano un'antica fame di abitazioni per tutti,oscurano con la loro caotica disseminazione ogni angolo del paesaggio".
Questa devastazione ambientale è vista non tanto con l'occhio attento dell'ecologista, ma con lo sguardo del poeta che vi ritrova una profonda implicazione metafisica,in una poetica della natura,ultimo rifugio sacro nel mondo contemporaneo. Ritrovare anche la propria casa,il proprio paesaggio di sempre,gli stessi occhi del passato per riscoprire il presente e il futuro; occhi che colgono le novità e quella devastazione, ma conservano il ricordo,affinché ci porti a  un domani più ricco,meno distruttivo.
Senza bisogno di cambiare continuamente paesaggio ma vivendo nella stessa casa,sulla stessa sedia,di fronte alla stessa vallata che non sono mai uguali al giorno precedente e che, per alcuni, sono anzi meno soffocanti del continuo migrare.
C'era chi ancora restava ed è Andrea Zanzotto e c'è chi ancora resta e sul suo esempio si immerge nello stesso ma diverso e multiforme paesaggio.


Ilaria Demurtas



Paesaggio e personaggio

Paesaggio e personaggio
non sempre vanno insieme,
che l'un nell'altro affondino
è quel che più si teme.

Però se questo capita
pur sempre è gran ventura,
sol dove il cuore palpita
la sintesi è sicura.

Fusi eppure distinti:
tali li vuol natura.


(Andrea Zanzotto)



"True goodbyes are the ones never said or explained"
foto di:
Alessandra Olianas






Qualche nota sugli autori

Andrea Zanzotto (Pieve di Soligo 1921- Conegliano 18 ottobre 2011) è il maggior poeta italiano della generazione 
post-Montale; pubblica il suo primo libro di poesia nel 1951, Dietro il paesaggio, poesia che sin dagli esordi appare fisicamente legata al paesaggio natale,ai suoi colli veneti di cui sarà "l'incantato/disincantato scrutatore". A tale legame il poeta resterà fedele nell'intera sua opera,pur nel mutare di scelte formali,di ordini e registri della lingua.
Un volume della collana "Oscar" Mondadori raccoglie "Tutte le poesie" (2011).
La poesia che potete leggere qui è pubblicata nel volume "La coscienza e il coraggio -esperienze letterarie della modernità,studi in onore di Sandro Maxia" a cura di Giovanna Caltagirone,AM&D edizioni.

Per approfondimenti,rimando a questo sito:  http://www.treccani.it/enciclopedia/andrea-zanzotto/

Alessandra Olianas è nata in Sardegna nel 1988 e studia Lingue presso l'Università degli studi di Cagliari; ama viaggiare e ha vissuto,oltre che nella sua terra, in Spagna,Inghilterra,Irlanda,Albania. Il viaggio si intreccia profondamente al suo amore viscerale e intenso per la fotografia,i libri;tutto questo si coniuga attraverso le sue opere, in una ricerca incessante di storie da raccontare,emozioni,vita.







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