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martedì 14 gennaio 2014

Il silenzio della mia città



Ieri,ormai; ho aperto il portone alle 23 per tornare a casa e la città era già immersa nel suo silenzio. Davanti a me,in un pub,una ragazza dai capelli ricci e rossicci,armeggiava con qualcosa sul bancone: occhi bassi,immersa nelle sue faccende,non mi guardava. La musica quasi impercettibile suonava da un altro locale accanto al quale avevo parcheggiato la macchina.
La strada così vuota e umida. Umida e pettinata,quasi sembrava che qualcuno si fosse preso la briga di metterla in ordine,mettendo da parte ogni cosa fuori posto per farla apparire liscia e impeccabile,un manto morbido imperlato dall`umidità della notte. 
Camminare, scaraventata in quest` ordine surreale,e con la mente viaggiare fino a chi sta con una coperta davanti alla tv,nel proprio letto con un libro in mano,davanti a un computer a lavorare al riparo dal freddo della notte,oltre quei vetri che si appannano solo negli angoli e che a me hanno sempre fatto immaginare la neve; neve che mai arrivava,immaginarla scendere fioca fioca con
gli occhi stretti stretti di sogni.
Catturare quel momento,sospenderlo nel tempo che avevo rapito alle strade deserte e alle persone dentro le case;la mia silenziosa libertà di nuvole in corsa.
Correre.
Ridere per divertirmi,non farmi raggiungere.
E sedermi felice,dopo aver abbracciato tutta l`aria fredda di gennaio sul viso.

Sorriderti.



Ilaria D.

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