Allo stesso tempo,negli scatti di Silvia, troviamo la stessa ricerca che mira a comprendere,scavare nei pensieri di ognuno di noi o nell'essenza di tutte le cose,colte la maggior parte delle volte nei loro dettagli,quei dettagli che a uno sguardo superficiale si trascurano,a cui non si fa caso,ma che lei invece porta al centro della scena,dei nostri sguardi.
Entrambi i lavori di queste donne così diverse,appartenenti a due generazioni solo apparentemente lontane,fanno loro,rielaborandolo quel concetto poetico eliotiano del "correlativo oggettivo" : " una serie di oggetti,una situazione,una catena di eventi pronta a trasformarsi nella formula di un'emozione particolare".
Qualche nota sugli autori:
Entrambi i lavori di queste donne così diverse,appartenenti a due generazioni solo apparentemente lontane,fanno loro,rielaborandolo quel concetto poetico eliotiano del "correlativo oggettivo" : " una serie di oggetti,una situazione,una catena di eventi pronta a trasformarsi nella formula di un'emozione particolare".
Ilaria Demurtas
Sulla morte,senza esagerare
Non s'intende di scherzi,
stelle, ponti,
tessitura, miniere, lavoro dei campi,
costruzione di navi e cottura di dolci.
Quando conversiamo del domani
intromette la sua ultima parola
a sproposito.
Non sa fare neppure ciò
che attiene al suo mestiere:
né scavare una fossa,
né mettere insieme una bara,
né rassettare il disordine che lascia.
Occupata a uccidere,
lo fa in modo maldestro,
senza metodo né abilità.
Come se con ognuno di noi stesse imparando.
Vada per i trionfi,
ma quante disfatte,
colpi a vuoto
e tentativi ripetuti da capo!
A volte le manca la forza
di far cadere una mosca in volo.
Più di un bruco
la batte in velocità.
Tutti quei bulbi, baccelli,
antenne, pinne, trachee,
piumaggi nuziali e pelame invernale
testimoniano i ritardi
del suo svogliato lavoro.
La cattiva volontà non basta
e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni
è, almeno fin ora, insufficiente.
I cuori battono nelle uova. Crescono gli scheletri dei neonati.
Dai semi spuntano le prime due foglioline,
e spesso anche grandi alberi all'orizzonte.
Chi ne afferma l'onnipotenza
è lui stesso la prova vivente
che essa onnipotente non è.
Non c'è vita
che almeno per un attimo
non sia immortale.
La morte
è sempre in ritardo di quell'attimo.
Invano scuote la maniglia
d'una porta invisibile.
A nessuno può sottrarre
il tempo raggiunto.
(Wislawa Szymborska)
Foto di Silvia Maglione |
Qualche nota sugli autori:
Wislawa Szymborska (Bnin- Poznan 1923- Cracovia 2012) è stata una delle più importanti poetesse polacche ed è ancora per noi una delle massime voci della poesia contemporanea. Insignita del premio Nobel nel 1996, "muovendo dall'osservazione del quotidiano,Szymborska costruisce una poesia intellettuale e riflessiva,che s'interroga sulla condizione esistenziale dell'uomo contemporaneo,contrapposto ed estraneo al mondo della natura". (Enciclopedia Treccani). La poesia che ho condiviso oggi,potete trovarla nella raccolta "La gioia di scrivere- tutte le poesie (1945-2009)" edita da Adelphi.
Per approfondimenti: http://www.treccani.it/enciclopedia/wislawa-szymborska/
Silvia Maglione è nata in Sardegna e studia Beni culturali al'Università di Cagliari; ha vissuto per diversi anni a Venezia,città alla quale è particolarmente legata e che possiamo ritrovare in molti suoi scatti; ha partecipato a diverse mostre fotografiche, e oltre la grande passione e l'amore che la legano alla fotografia,Silvia disegna,dipinge e scrive.
La sua creatività ogni giorno partorisce nuove idee che danno voce e spazio alla sua vocazione artistica.